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Nel suo ultimo rapporto di valutazione sulla Grecia, pubblicato il 9 giugno 2022, il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia (UNCRC) ha chiesto alla Grecia di interrompere la detenzione dei giovani rifugiati e di riformare le sue politiche nei confronti dei minori rifugiati, che violano i loro diritti secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia.

Nei mesi di aprile e maggio, l’UNCRC ha esaminato le prove fornite da Still I Rise (SIR) e I HAVE RIGHTS (IHR) che dimostrano le violazioni dei diritti umani dei minori a Samos. SIR e IHR hanno sollevato preoccupazioni specifiche riguardo alla detenzione di fatto e alle condizioni di vita disumane, alle lacune nelle procedure di valutazione dell’età e della vulnerabilità, alla mancanza di accesso all’asilo e alla mancanza di servizi. 

Grazie anche alle prove che abbiamo fornito, l’UNCRC ha riconosciuto ufficialmente le violazioni dei diritti dei minori da parte del governo greco e ha confermato le preoccupazioni di SIR e IHR riguardo alla condizione dei minori rifugiati e dei minori non accompagnati (MSNAUAM). 

In definitiva, questo rapporto sostiene i nostri sforzi di advocacy per garantire condizioni di vita, servizi e accesso all’asilo adeguati e legalmente previsti, secondo gli standard dei diritti umani sanciti dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia.  

Valutazione delle violazioni della Grecia da parte dell’UNCRC

Nelle osservazioni finali, l’UNCRC afferma chiaramente di riconoscere “numerose violazioni dei diritti dei bambini richiedenti asilo, rifugiati e migranti in Grecia”. Questo contraddice la narrazione ufficiale greca ed è in linea con la prospettiva di SIR e IHR. Nel rapporto, il Comitato ha sostenuto tutti e quattro gli argomenti di preoccupazione sollevati da SIR e IHR. 

Detenzione di fatto e condizioni di vita disumane

Il rapporto delle Nazioni Unite ha riconosciuto chiaramente l’uso da parte della Grecia della “detenzione di minori a scopo di identificazione” e la triste realtà delle “precarie condizioni di vita nei centri di accoglienza (RIC) sulle isole del Mar Egeo”. In linea con le preoccupazioni di SIR e IHR, che hanno assistito e raccolto testimonianze di persone che vivono in condizioni simili a quelle di un carcere, il Comitato ha sollecitato il governo greco a “vietare completamente la detenzione dei minori per motivi connessi all’immigrazione” e a “dare priorità al trasferimento immediato dei minori richiedenti asilo e delle loro famiglie fuori dai centri di detenzione”. Inoltre, il Comitato ha accolto le richieste di SIR e IHR di spingere il governo greco a fornire ai rifugiati, ai richiedenti asilo e agli UAM una sistemazione adeguata “al di fuori della detenzione” e a “chiudere prontamente le “zone sicure””, strumento utilizzato per isolare ulteriormente gli UAM dalle altre parti della struttura. SIR e IHR hanno denunciato le condizioni deplorevoli della “zona sicura” del CCAC di Samos, dove gli UAM sono sorvegliati da personale non qualificato e l’accesso a particolari servizi, tra cui l’istruzione formale, è fortemente limitato. 

Lacune nelle procedure di valutazione dell’età e della vulnerabilità

Il rapporto ha anche riconosciuto che il governo greco utilizza una “procedura di determinazione dell’età generalizzata e inappropriata”, che colpisce in particolare gli UAM di Samos. Il Comitato ha quindi esortato il governo greco a “garantire che la procedura di determinazione dell’età sia… rispettosa dei diritti dei minori” e, soprattutto, a utilizzarla solo in “casi di grave dubbio sull’età dichiarata”. Allo stato attuale, a Samos la determinazione dell’età e le valutazioni di vulnerabilità sono spesso condotte da personale non preparato e non addestrato, come SIR e IHR hanno comunicato nel documento presentato alle Nazioni Unite.

Mancanza di accesso al diritto d’asilo

Il rapporto rileva inoltre che la riforma dell’asilo (legge 4636/2019), altrimenti nota come Alternativa di Protezione Interna (IPA), manca delle “garanzie per proteggere i diritti dei minori”. Il Comitato ha invitato il governo greco a rivedere i suoi obblighi legali per “garantire che… siano fornite tutele adeguate nelle procedure di asilo per i minori, compresi i minori non accompagnati e separati…” e che “i minori siano esentati dalle procedure di asilo accelerate alle frontiere”. A Samos, SIR e IHR hanno raccolto testimonianze che indicano che i minori non sono adeguatamente protetti dalla legge attuale e sono trattati in modo inadeguato dalle autorità.

Mancanza di servizi

Per quanto riguarda la mancanza di servizi, compreso l’accesso all’assistenza legale, all’istruzione, all’assistenza sanitaria e ad altri servizi sociali, il Comitato ha ampiamente disapprovato l’attuale performance della Grecia. Il Comitato ha esortato la Grecia a “garantire l’accesso all’assistenza legale gratuita… ai servizi essenziali, compresi cibo e igiene… e all’assistenza sanitaria”, ad ” abbattere le barriere che ostacolano l’accesso all’istruzione” e a ” fornire a tutti i rifugiati tutte le strutture, i servizi e la protezione possibili, alla pari con i rifugiati ucraini”. Le raccomandazioni del Comitato coprono un’ampia gamma di servizi che dovrebbero essere forniti legalmente ai giovani rifugiati e agli UAM. Tuttavia, come SIR e IHR hanno indicato nel rapporto, il governo greco è inadempiente nel fornire i servizi cui è obbligato. A Samos, le condizioni del campo, simile a una prigione, creano gravi problemi di salute mentale per le persone che vi abitano. Allo stesso tempo, l’accesso limitato e, in alcuni casi, nullo ai servizi essenziali non consente a chi ne ha bisogno di accedervi. Questa dinamica di isolamento, reclusione e negazione dei servizi essenziali ai rifugiati e ai richiedenti asilo è una pratica davvero crudele che deve cessare.  

Dalla legge alla pratica

Grazie in parte alle prove fornite da SIR e IHR,  l’UNCRC ha riconosciuto ufficialmente le violazioni dei diritti umani contro i bambini rifugiati e UAM e ha fatto pressione sul governo greco affinché si assuma le proprie responsabilità legali. Tuttavia, le Osservazioni conclusive dell’UNCRC non avranno alcun impatto sulla loro situazione attuale, a meno che il governo greco non modifichi le sue pratiche attuali. Continuiamo quindi a lottare, ora con il sostegno dell’UNCRC, per spingere il governo greco a fornire ai rifugiati e ai richiedenti asilo i diritti e i servizi garantiti dalla legge.

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Ph. Credits: Romy van Baarsen

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