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Wannabe: le voci
dei nostri studenti
su Rai Radio 1

Nel programma di Rai Radio1 “Wannabe. Il Futuro che vorrei”, in onda una puntata speciale dedicata al primo exchange programme di Still I Rise.

L’intervista

Nel programma di Rai Radio1 “Wannabe. Il Futuro che vorrei”, è andata in onda l’11 novembre una puntata speciale a cura di Francesca Romana Ceci, dedicata al primo exchange programme tra Still I Rise International School di Nairobi e il Liceo Isaac Newton di Brescia. Collegata in diretta, la nostra coordinatrice dei progetti educativi in Italia, Sarah Tagliabue, ha raccontato il progetto e i suoi obiettivi. Da metà Ottobre, infatti, Doris, Brighton, Peter, David ed Ebenezer frequentano il Liceo Newton e vivono con le famiglie di alcuni dei nuovi compagni di scuola in Italia. Resteranno nel nostro Paese fino alla metà del mese di Dicembre.

I sogni dei nostri studenti

Al microfono di Rai Radio 1, i nostri studenti hanno raccontato sogni grandissimi, nati spesso da passati difficili. Doris, appassionata di arte e recitazione, sogna di “cambiare il mondo” anche attraverso un sito web per dare una seconda chance a chi ha abbandonato la scuola. David, rifugiato dalla Repubblica Democratica del Congo, vede nel successo «non solo il denaro, ma l’amicizia, la cura per la famiglia e l’impatto sulla comunità».

Brighton vorrebbe diventare amministratore aziendale per creare lavoro dove oggi c’è solo un basso salario minimo. Ebenezer ha già scritto quattro libri di poesie e sogna di essere detective e filantropa “per prendersi cura dei bambini”. Peter, che ha scoperto le sue passioni grazie a Still I Rise, vuole diventare pilota e avere un impatto reale sulla sua comunità.

Un’esperienza che apre gli orizzonti

Accanto alle loro voci, anche quella della preside del Liceo Newton, Giada Andreoli, che ha raccontato con entusiasmo come l’arrivo dei cinque studenti abbia trasformato la scuola: «Hanno una voglia di imparare meravigliosa. La stanno trasmettendo anche ai nostri ragazzi, che riscoprono il valore dell’istruzione guardando il loro impegno».

Il cambiamento è entrato anche nelle case delle famiglie ospitanti. Camilla, mamma di uno degli studenti italiani, ha affermato che l’arrivo di Brighton ha “allargato gli orizzonti” dei suoi figli, raccontando inoltre la naturalezza con cui si è creata sintonia, la gioia quotidiana, l’occasione di imparare una cultura nuova. «Resteremo amici per sempre. Questa esperienza rimarrà con noi per tutta la vita».

«Vogliamo aprire queste possibilità a tante scuole», ha dichiarato Sarah in chiusura. «I nostri studenti possono volare nel mondo e i ragazzi italiani possono volare da noi in Kenya. È uno scambio reale, reciproco, che può cambiare il futuro di tutti».

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