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Spose bambine:
milioni
di infanzie
rubate
nel mondo

Secondo l’UNICEF, circa 640 milioni di donne oggi viventi si sono sposate durante l’infanzia. Il Sud Sudan detiene uno dei più alti tassi di matrimonio infantile al mondo. Secondo i dati delle Nazioni Unite, oltre il 53% delle donne tra i 20 e i 24 anni si è sposata prima dei 18 anni, e quasi il 17% prima dei 15 (UNICEF South Sudan, 2023).

Il fenomeno

Un matrimonio ogni due secondi. È questo il ritmo allarmante con cui le bambine vengono costrette a diventare mogli nel mondo. Secondo l’UNICEF, circa 640 milioni di donne oggi viventi si sono sposate durante l’infanzia, spesso prima ancora di compiere 15 anni. Una su cinque tra le giovani donne ha vissuto questa esperienza prima di aver compiuto 18 anni.
Il fenomeno è in leggero calo – dal 23% di dieci anni fa al 19% attuale – ma la sua diminuzione è troppo lenta. Al ritmo attuale, serviranno 300 anni per eliminare completamente il matrimonio infantile (UNICEF, 2023).
Le regioni più colpite sono il Sud Asia, dove quasi la metà delle ragazze è stata costretta a sposarsi da bambina, e l’Africa sub-sahariana, che registra una media del 20%. Si tratta di un fenomeno globale, che non conosce confini, ma si radica più profondamente laddove povertà, tradizioni patriarcali e mancanza d’istruzione si combinano in un mix esplosivo.

Conseguenze devastanti

Il matrimonio precoce ha conseguenze profonde e spesso irreversibili per milioni di bambine:

  • Abbandono scolastico: l’87% delle adolescenti sposate tra i 15 e i 17 anni abbandona la scuola. Senza istruzione, il ciclo della povertà si perpetua (UNFPA, 2022).
  • Rischi per la salute: gravidanze in giovane età, complicanze ostetriche e mortalità materna fanno del matrimonio precoce un’emergenza sanitaria globale. In particolare, le complicanze ostetriche sono tra le principali cause di morte per le adolescenti nei Paesi in via di sviluppo.
  • Violenza e abusi: molte spose bambine vivono in condizioni di dipendenza, soggette a violenza domestica e abusi sessuali.
  • Violazione dei diritti umani: vietato da trattati come la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e la CEDAW, il matrimonio infantile priva le bambine del diritto di scegliere il proprio futuro.

Le spose bambine in Sud Sudan

Nel cuore dell’Africa, il Sud Sudan detiene uno dei più alti tassi di matrimonio infantile al mondo. Secondo i dati delle Nazioni Unite, oltre il 53% delle donne tra i 20 e i 24 anni si è sposata prima dei 18 anni, e quasi il 17% prima dei 15 (UNICEF South Sudan, 2023).
Le cause sono molteplici. Anni di guerra civile, carestie e instabilità economica hanno costretto le famiglie più povere a dare in matrimonio le figlie, in cambio di una dote: questa in molte aree rurali è diventata una vera e propria strategia di sopravvivenza. A questo si aggiungono convinzioni culturali profondamente radicate. In molte comunità, il primo ciclo mestruale è considerato un segnale che la ragazza è pronta per il matrimonio. Alcuni genitori, spinti dalla paura di violenze sessuali o rapimenti, credono di proteggere le figlie anticipando il loro matrimonio.

La nostra risposta

L’istruzione, che potrebbe rappresentare una via di fuga, è fuori portata per la maggior parte delle ragazze sud-sudanesi: oltre il 75% non frequenta la scuola, e solo il 6,2% completa il ciclo primario. Le scuole sono troppo lontane, troppo costose, o semplicemente inesistenti. In questo vuoto educativo, il matrimonio precoce si presenta come l’unica “alternativa”. Il risultato? Infanzie spezzate, sogni interrotti, vite segnate da traumi e violenze. In alcuni casi estremi, i matrimoni forzati hanno portato alla morte delle adolescenti.
Il silenzio che avvolge queste tragedie è forse la ferita più dolorosa. Still I Rise è pronta ad aprire, proprio a Juba, una Scuola di Emergenza pensata per i bambini e le bambine più vulnerabili, tra cui quelli che sono state costrette in matrimoni forzati, spesso senza mai entrare in un’aula scolastica.
La nostra Scuola offrirà istruzione gratuita, pasti caldi, cure mediche, e soprattutto supporto psicologico per affrontare i traumi vissuti. Non sarà solo un edificio: sarà un rifugio sicuro, dove ogni bambino potrà ritrovare la propria dignità e costruire un nuovo futuro. Le bambine non sono spose. Sono studentesse, sognatrici, leader di domani.

Fonti: UNICEF – Child Marriage: Latest Trends and Data (2023), UNFPA – Ending Child Marriage, Oxfam – Conflict and Child Marriage in South Sudan (2021),UNESCO Institute for Statistics – South Sudan Education Data

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